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Sicurezza e tutela lavoro domestico, nuovo rapporto ILO

GINEVRA – Sono 52,6 milioni i lavoratori domestici nel mondo, di cui l’83% sono donne, il 29,9% è escluso dalle legislazioni nazionali del lavoro e il 45% non ha diritto al riposo settimanale o al congedo annuale pagato.

Questi i dati diffusi dall’ILO nel suo secondo rapporto sul tema: Domestic workers across the world: global and regional statistics and the extent of legal protection (Lavoratori domestici nel mondo: statistiche globali e regionali e estensione della protezione sociale) documento che traccia il quadro dela situazione per questa categoria dopo l’adozione, nel giugno 2011, della Convenzione ILO sul lavoro domestico e della relativa Raccomandazione.

La diffusione del lavoro domestico è un fenomeno in forte espansione, che coinvolge un’ampia fetta della popolazione mondiale (nel mondo il 7,5% della popolazione femminile è impiegata in lavori domestici) ma in cui le condizioni di lavoro raramente sono tutelate. A oggi la Convenzione è stata ratificata solo da tre Paesi e tre altri Paesi, fra cui l’Italia, hanno espletato le procedure nazionali per la ratifica.

L’adozione di norme che garantiscano migliori condizioni di lavoro e retribuzioni più eque è urgente per questa categoria di lavoratori vulnerabili in cui solo il 10% è coperto dalla legislazione generale del lavoro alla pari degli altri lavoratori e oltre un quarto di loro non è protetto da alcuna legislazione.

Di seguito ulteriori dati rilevati dallo studio dell’ILO:

  • oltre la metà dei lavoratori domestici non ha alcun limite alla durata dell’orario di lavoro settimanale secondo la legislazione nazionale;
  • poco più della metà dei lavoratori domestici ha diritto a uno stipendio minimo equivalente a quello degli altri lavoratori;
  • le condizione del lavoratori domestici sono spesso aggravate dalla coincidente condizione di migranti che li rende meno capaci di difendersi e più esposti ad abusi quali la violenza fisica e sessuale, gli abusi psicologici, il non pagamento dello stipendio, la servitù per debito e a condizioni di vita e di lavoro inadeguate;
  • condizioni di sfruttamento e semi-schiavitù possono facilmente instaurarsi nelle situazioni in cui il lavoratore vive preso il proprio datore di lavoro.

Per contrastare tutto questo e affermare i diritti dei lavoratori domestici la piena attuazione della Convenzione 189 è un obiettivo urgente per l’ILO. La convenzione stabilisce che i lavoratori domestici, che si prendono cura delle famiglie e delle case, devono avere gli stessi diritti fondamentali degli altri lavoratori, così individuati:

  • durata di lavoro ragionevole;
  • riposo settimanale di almeno 24 ore consecutive;
  • limitazione dei pagamenti in natura;
  • informazioni chiare sui termini e le condizioni di assunzione;
  • rispetto dei principi e diritti fondamentali nel lavoro, in particolare la libertà di associazione e il diritto alla contrattazione collettiva.

Info: Oltre 52 milioni di lavoratori domestici in tutto il mondo.

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