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Sicurezza lavoro cave, patto Toscana e procure, vigilanza e linee guida

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MASSA – Sicurezza lavoro nelle cave. Siglato ieri a Massa tra la Regione Toscana, le procure di Lucca e Massa e le procure generali di Firenze e Genova un protocollo per la sicurezza sul lavoro e le ispezioni nelle cave.

Il protocollo, che affianca il piano straordinario per la sicurezza nel settore del marmo nel distretto Apuo-Versiliese approvato lo scorso maggio prevede vigilanza e ispezioni sulle prassi lavorative, sul rispetto delle norme e quindi sull’impatto ambientale. Ispezioni affiancate dall’attività di informazione sulla normativa a partire dalla pubblicazione a settembre di linee guida per aziende e imprenditori.

Le ispezioni in due anni dovranno essere quadruplicate e dovranno arrivare a quota 2.280 controlli in cava e 900 in azienda. Regione con Asl stanziando due milioni di euro assumerà venticinque tecnici del lavoro e otto geologi e ingegneri; mezzo milione di euro per l’acquisto di diciassette fuori strada. Per supportare l’aumento prevedibile del lavoro delle procure, la Regione metterà a disposizione proprio personale amministrativo sanitario e giovani del servizio civile.

Per quanto riguarda i controlli ambientali gestiti dall’Arpat “abbiamo in testa un disegno complessivo e il prossimo passo sarà un progetto di vigilanza ambientale omologo a quello sulla sicurezza sul lavoro, ha spiegato il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. Tra gli obiettivi di controllo, ad esempio la “marmettola” che “non deve finire nei fiumi ma essere smaltita correttamente.

Info: Regione Toscana, sicurezza cave, controlli e sviluppo attività

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