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Marcianise, si allunga la lista delle morti bianche: operaio precipita da un tetto

MARCIANISE – Non si ferma la scia di sangue dei lavoratori che perdono la vita per incidenti a causa di una scarsa attenzione alla sicurezza nei luoghi di lavoro. La lista continua con Renato Uccella, un opeaio residente a Capodrise (un comune del Casertano), che si spostava ogni giorno per lavoro a Marcianise, dipendente di una società che opera nel settore degli impianti fotovoltaici. Un ingegnere, invece, è stato trasportato d’urgenza in ospedale e si trova in gravi condizioni. La dinamica dell’incidente: i due dipendenti (di due aziende diverse) stavano camminando sul tetto di un capannone, per i rilievi necessari all’installazione dei pannelli solari. Durante la perlustrazione il tetto non ha retto il peso dei due casertani  e sono caduti da una notevole altezza: nell’impatto col sottosuolo uno dei due è morto sul colpo, l’altro si è ferito gravemente. I Carabinieri sono accorsi sulla zona per ricostruire la dinamica dell’evento, avviando ufficialmente le indagini.

I lavori in “alta quota” richiedono specifiche misure di sicurezza, previste dal Testo Unico 81 del 2008. Sui tetti, ad esempio, bisogna applicare dei cavi speciali a cui agganciarsi, oppure indossare i Dpi a norma (dispositivi di sicurezza), come i caschi anti infortunistica. Probabilmente, durante la perlustrazione sul tetto del capannone industriale casertano (che produce bulloni) non sono state adottate tutte le misure di sicurezza necessarie.

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