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Estesi dalla Legge di stabilità 2015 i benefici del Fondo vittime amianto

La Legge di stabilità (Legge 23 dicembre 2014, n. 190 – GU n.300 del 29 dicembre 2014 Ndr) ha esteso i benefici assistenziali del Fondo per le vittime dell’amianto, ai malati di mesotelioma* che abbiano contratto la patologia: o per esposizione familiare a lavoratori impiegati nella lavorazione dell’amianto; o per esposizione ambientale comprovata.

Lo stanziamento di un contributo di 45 milioni di euro è stato disposto in via sperimentale per ognuno degli anni del triennio 20015-2017 per la bonifica dei Siti di interesse nazionale contaminati dall’amianto.**

Il Fondo è stato previsto dalla Legge finanziaria del 2008 ed è stato regolamentato dal DM 30 del 12 gennaio 2011 relativamente al finanziamento e alle modalità di erogazione della prestazione aggiuntiva.

Il Fondo:

  • è istituto presso l’Inail;
  • ha contabilità autonoma e separata;
  • è finanziato con risorse provenienti per tre quarti dal bilancio dello Stato e per un quarto dalle imprese;
  • ne beneficiano:a) i lavoratori titolari di rendita diretta ai quali sia stata riconosciuta, dall’INAIL e dall’ex IPSEMA, una patologia asbesto-correlata per esposizione all’amianto e alla fibra “fiberfrax”, b) i loro familiari titolari di rendita a superstiti.***

“Il beneficio consiste in una prestazione economica aggiuntiva alla rendita percepita, calcolata sulla base di una misura percentuale definita con decreto ministeriale”.  La prestazione è erogata d’ufficio dall’Inail.

* È un “tumore che nasce dalle cellule del mesotelio (cellule mesoteliali) e può avere origine in quattro zone del corpo: nel torace, nell’addome e, molto raramente, nella cavità attorno al cuore e nella membrana che riveste i testicoli.

** L’ VIII Commissione Ambiente della Camera aveva evidenziato il tema degli incentivi fiscali per gli interventi di rimozione dell’amianto già nella sua relazione al disegno di Legge di stabilità 2015.

*** Secondo recenti stime anche del Cnrci sono ancora 32 milioni di tonnellate di amianto sparse per il territorio nazionale e sono oltre 34mila i siti ancora da bonificare tra edifici pubblici e privati, cave, reti idriche, ex siti industriali.

Info: Legge stabilità 2015 in Gazzetta Ufficiale

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