Richiedi un preventivo gratuito

Roma/La Spezia, una fiaccolata dei sindacati per accendere le luci sulla sicurezza del lavoro

ROMA – Basta morti bianche. Il messaggio è chiaro e diretto, non si può più tollerare che di lavoro si muoia. Lo hanno ribadito in una fiaccolata che ha visto l’adesione di oltre mille cittadini, i sindacati confederali di La Spezia lo scorso 23 settembre chiedendo a gran voce una maggiore attenzione delle istituzioni, ma anche dei media, su quella che va considerata una vera e propria piaga sociale. Lo slogan ufficiale della manifestazione era ‘Più  sicurezza e più cultura del lavoro’ ma per tutti è diventato subito molto più semplicemente un basta fortemente sentito alle morti, che sono il simbolo tragico ed estremo del fenomeno degli infortuni.
I dati relativi alla provincia di La Spezia parlano di 11 morti accertati dal gennaio 2009. “Non vogliamo dire che nel territorio speziono non ci sia attenzione – ha detto Giovanni Bucchioni della Cgil – ma vogliamo ribadire che di lavoro si continua a morire e l’attenzione evidentemente non è mai abbastanza, perciò bisogna ricordare a tutti che se anche gli incidenti diminuiscono non bisogna abbassare la guardia”. E non abbassare la guardia significa continuare ad investire sulla formazione e sulla sensibilizzazione, vigilare contro il lavoro nero e le irregolarità, far conoscere le leggi.
“La formazione non è mai abbastanza – ribadisce infatti Gianni Carassale, anche lui della Cgil spezzina – e soprattutto si sente la necessità di potenziarla a livello delle imprese più piccole”. Non è un caso infatti che a livello nazionale i dati indichino chiaramente i lavoratori delle piccole imprese e dell’artigianato come quelli maggiormente esposti al rischio di infortunio.
Alla fiaccolata erano presenti anche le istituzioni, il sindaco della città Massimo Federici che ha porto il primo saluto ai parenti delle vittime che hanno preso parte alla manifestazione.
“Lavorare in sicurezza – ha detto Federici – deve diventare la norma, bisogna smettere di pensare alla  ‘tragica fatalita’.  Non c’è fatalità c’è invece un contesto che può portare agli incidenti come un carico di stress eccessivo, ritmi esagerati e la superficialità con cui talvolta si applicano le regole sulla sicurezza. La sicurezza non è un lusso né una voce su cui si può pensare di risparmiare”’.

Ti potrebbe interessare

Contenuti sponsorizzati
    Condividi questo articolo