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Presentato il quadro strategico europeo salute e sicurezza lavoro 2014-2020

BRUXELLES – Pmi, prevenzione malattie professionali, cambiamenti demografici e invecchiamento dei lavoratori. La Commissione europea ha presentato oggi il quadro strategico sulla sicurezza sul lavoro 2014-2020, Strategic framework on health and safety at work 2014-2020. Tre sfide e sette obiettivi attraverso i quali intende occuparsi della salute e della sicurezza di una forza lavoro che supera i 217 milioni di persone.

Il nuovo piano succede al precedente 2007-2012 la cui azione nel 2013 è stata posta al giudizio di una consultazione pubblica e i cui effetti sono stati valutati di recente da una ricerca di Eurobarometro. Si legge sul comunicato riguardante il nuovo piano: “La strategia dell’UE in materia di salute e sicurezza sul lavoro ha fornito un quadro comune per il coordinamento e una prospettiva comune. 27 Stati membri possiedono adesso una strategia nazionale in materia di Ssl, adattata al contesto nazionale e ai settori chiave prioritari. Fra il 2007 e il 2011, nell’UE è stato possibile ridurre del 27,9% il tasso di incidenza degli infortuni che hanno comportato un’assenza superiore a tre giorni. Le iniziative di sensibilizzazione svolte a livello nazionale e dell’UE hanno contribuito al rafforzamento di una cultura della prevenzione dei rischi”.

In Europa attualmente 4000 persone muoiono ogni anno per infortuni sul lavoro, più di tre milioni di persone subiscono infortuni capaci di allontanarli dal lavoro per più di  tre giorni, il 24% dei lavoratori pensa che la propria sicurezza sia a rischio.

A fronte di ciò, tre sono le sfide attraverso le quali la Commissione Ue intende intervenire:

  • migliorare l’attuazione delle disposizioni di legge da parte degli Stati membri, in particolare rafforzando la capacità delle microimprese e delle piccole imprese di mettere in atto misure di prevenzione dei rischi efficaci ed efficienti” (ovvero semplificazioni adempimenti, orientamento, sostegno Nda);
  • migliorare la prevenzione delle malattie legate al lavoro affrontando i rischi attuali, nuovi ed emergenti” (amianto, sostanze chimiche, nanomateriali, biotecnologie, stress, patologie muscolo scheletriche, aggravi patologici sulle donne Nda);
  • far fronte al cambiamento demografico” (invecchiamento attivo, domotica sul lavoro Nda).

Le tre sfide sono state raggruppate in sette obiettivi strategici, che dovranno essere oggetto di condivisione e collaborazione tra Stati, parti sociali e soggetti  interessati:

  • Ulteriore consolidamento delle strategie nazionali (revisione strategie nazionali, banca dati di strategie nazionali in collaborazione con Eu-Osha, istituzione referenti nazionali di strategia Nda);
  • Agevolazione dell’adempimento degli obblighi di legge in materia di Ssl, in particolare da parte delle microimprese e delle piccole imprese (orientamenti e sostegno Eu-Osha, OiRA, Fse, buone prassi e campagne Nda);
  • Migliore applicazione della legislazione in materia di Ssl da parte degli Stati membri (ispezioni mirate, scambio informazioni tra ispettorati, valutazione efficacia sanzioni Nda);
  • Semplificazione della legislazione esistente (obiettivi programma Refit; “individuare eventuali possibilità di semplificazione e/o di riduzione degli oneri amministrativi come parte integrante della valutazione della legislazione in materia di Ssl e promuovere un dibattito pubblico con tutte le parti interessate; invitare gli Stati membri a individuare le fonti di oneri amministrativi specifici derivanti dal recepimento della legislazione in materia di Ssl e dalla legislazione nazionale e analizzare le relazioni nazionali sull’attuazione al fine di identificare le buone pratiche e di promuovere lo scambio di informazioni; valutare la situazione delle microimprese nei settori a basso rischio e le possibilità di semplificare l’attuazione della valutazione dei rischi, compresa la relativa documentazione”);
  • “Iniziative per affrontare l’invecchiamento della forza lavoro e i nuovi rischi emergenti, prevenzione delle malattie professionali e legate al lavoro” (progetto pilota sicurezza lavoro anziani, Ambient assisted living, nuova rete scienziati e professionisti addetti alla sicurezza, scambio buone prassi e risultati Osservatorio europeo rischi, riqualificazione e reinserimento che potrebbero essere tema della campagna Eu-Osha Ambienti lavoro 2016-2017);
  • “Miglioramento della raccolta dei dati statistici e sviluppo della base di  informazioni” (collaborazione tra statistici nazionali, Esaw, sviluppo entro 2016 di nuovo strumento di monitoraggio e valutazione);
  • “Migliore coordinamento degli sforzi dell’UE ed internazionali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e assunzione di impegni con le organizzazioni  internazionali” (collaborazione e aumento sinergia con Ilo, Oms, Ocse).

Il piano rientra nella Strategia europea 2020 per l’economia e l’occupazione. Verrà riesaminato al termine del 2016 e procederà parallelamente alla revisione della legislazione europea sulla sicurezza sul lavoro che dovrà avvenire entro il 2015 (revisione inclusa nella direttiva quadro 89/391/CEE e nel Programma di controllo dell’adeguatezza e dell’efficacia della regolamentazione Refit).

Info:
notizia piano su sito Commissione
Quadro strategico sicurezza lavoro 2014-2020
ruolo comunicato Eu-Osha

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