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Cura e rispetto del riposo, RomaSonno IV, intervista al dott. Sergio Garbarino

ROMA – Dal 9 all’11 maggio a Roma, si terrà la quarta edizione di RomaSonno, convention scientifica nazionale interamente dedicata ai disturbi del sonno, convocata dalla Uoc Pneumologia e infettivologia respiratoria – Dipartimento malattie polmonari Azienda ospedaliera S.Camillo-Forlanini – Roma, direttore prof. Giovanni Puglisi.  Anfos come in due edizioni precedenti è tra gli enti patrocinanti. L’evento per la sua multidisciplinarietà è patrocinato inoltre da numerose società scientifiche (Aims, Aimar, Aooi, Fimmg, Sigg, Simg, Simlii, Simso, Sin).

Sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas), eccessiva sonnolenza diurna (Eds), insonnia, asma, saranno questi i temi intorno ai quali si svilupperà la tre giorni. Temi che RomaSonno porta avanti ormai da quattro anni, e che per questa edizione 2014 saranno affrontati da due punti di vista in particolare: gli anziani e l’età pediatrica.

Si legge da programma: “Lo straordinario processo di rinnovamento demografico dovuto all’invecchiamento della popolazione generale del nostro Paese e l’associato aumento di incidenza di malattie cardiorespiratorie e neurodegenerative ha avuto come conseguenza un aumento esponenziale dei disturbi del sonno dell’anziano. Le sottovalutate dimensioni di questo fenomeno ci hanno indotto a dedicare un’importante sessione all’eccessiva sonnolenza diurna, focalizzata al mondo dell’anziano e alle malattie neurodegenerative”.

Nel comitato scientifico dell’evento presieduto dal prof. Fabio Cirignotta, in questa come nelle precedenti edizioni, troviamo la dott.sa Loreta Di Michele e il dott. Sergio Garbarino.

Dott. Garbarino, dalle persone anziane ai bambini, ai ragazzi, un tema, il sonno salutare, che coinvolge quindi necessariamente tutti.

Sì tutti, perché il sonno è un fattore chiave della nostra salute, un momento fondamentale della nostra giornata e della nostra vita che spesso invece di curare tendiamo a trascurare.

Dovremmo tutelare il sonno, il modo di riposare.

Il sonno e i disturbi che possono interessarlo possono essere oltre che diagnosticabili e quindi curabili per migliorare la qualità della vita, anche utilizzabili come campanelli d’allarme per patologie diverse, base di diagnosi importanti.

Per questo crediamo che il target di riferimento della tre giorni siano i medici di medicina generale. Questa la categoria alla quale la convention è particolarmente dedicata. Da una prima diagnosi da parte del medico di medicina generale, da una prima osservazione dei disturbi del sonno possono essere riscontrate problematiche, prime evidenze di altre patologie.

La prima prospettiva, le persone anziane.

Uno dei grandi temi della tre giorni sarà il sonno negli anziani. Ormai dire anziani può sembrare fuori luogo, il Paese invecchia, ed è sempre maggiore la fetta di persone ultrasessantacinquenni rispetto ai giovani e ai bambini.

L’anziano col passare degli anni tende a dormire meno, inizia a diminuire l’efficienza del sonno, si altera il ciclo sonno veglia, si riduce la produzione di melatonina un importante neuro modulatore del sonno, e in più va aggiungersi a questo la complicità dell’abitudine al riposo pomeridiano.

Il medico di medicina generale deve prestare attenzione alle modificazioni del sonno e cogliere quei sintomi che potrebbero essere alla base di una diagnosi precoce di una patologia neurodegenerativa (M. di Parkinson, M. di Alzheimer) o di un disturbo dell’umore come la depressione.

Sonno e anziani, ci porta all’invecchiamento attivo.

Le Istituzioni europee sono sempre più attente ai fattori che influenzano la qualità della vita e la salute e fra questi il sonno ha un ruolo fondamentale. La popolazione ha un’età sempre maggiore, va quindi tutelata la qualità della vita dell’anziano che è tutt’oggi una grande risorsa sociale.

L’altra prospettiva, l’età pediatrica.

Anche in questo caso l’osservazione dei disturbi del sonno può essere fondamentale. Nella prima, seconda, terza infanzia, alcuni disturbi del sonno possono essere confusi con una patologia frequente come l’epilessia. Un’analisi attenta dei sintomi e delle manifestazioni con il supporto di adeguati approfondimenti strumentali diviene fondamentale per una corretta diagnosi e terapia.

Poi parleremo delle abitudini, della vita quotidiana. Dell’insonnia nei giovani per esempio, sempre connessi, spesso in casa con genitori anch’essi tendenti a dormire poco, a tirar tardi davanti la tv.

I giovani, come i loro genitori, devono capire che bisogna dormire, è necessario, salutare e in particolare è cruciale per il rendimento, le performance psico-motorie e la sicurezza nel corso delle giornate.

Lancerei un appello. Viviamo in una società attenta alla forma fisica, alla forma psicofisica, ma paradossalmente, non esiste, è raro, il rispetto del sonno che sta alla base della nostra salute e della nostra performance psicofisica.

Dormire il giusto, riposare, tutelare il nostro riposo ha degli effetti benefici sulla qualità della vita, sul benessere, sulla prevenzione di malattie, sull’ipertensione arteriosa per esempio, su come affrontiamo al meglio ogni giornata. Dormire bene è salutare, non ci sono dubbi. Da tempo dormiamo sempre meno e troppo poco.

Mi chiedo quindi, arrivati a questo punto, ora che si parla quotidianamente di debito pubblico, non sarà il caso di iniziare a parlare finalmente di debito di sonno?

Sergio Garbarino è docente presso il Centro di medicina del sonno, Dipartimento di Neuroscienze, Università di Genova. Presidente commissione AIMS “Sonnolenza, sicurezza e trasporti”.

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