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Reach e Clp, il punto della situazione

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ROMA – Reach e Clp, il punto della situazione. Questo il documento segnalato dal portale Reach Gov e pubblicato da Echa in italiano, che riassume in maniera sintetica quanto apportato nella normativa corrente e nella gestione delle sostanze chimiche dai due regolamenti, i passaggi futuri.

Effetti, successi e sfide raccolti in quattro punti. Si parte dai benefici, la generazione di informazioni e di dati sulle sostanze, qualità del prodotto, accortezza nella gestione, quindi il ritiro delle sostanze altamente preoccupanti, la ricerca conseguente di soluzioni più sicure, migliori metodologie di analisi.

A seguire le difficoltà: l’alta percentuale di fascicoli di registrazione non conformi alla qualità e inesattezze nella comunicazione dei dati che causano criticità nella catena di approvvigionamento. “Fino ad ora, una notevole percentuale dei fascicoli di registrazione non è conforme alla qualità richiesta. I principali punti di debolezza sono i seguenti:

  • mancanza di chiarezza sull’identità delle sostanze complesse;
  • giustificazioni insufficienti per l’uso di alternative alla sperimentazione sugli animali;
  • informazioni insufficienti sugli usi e l’esposizione alle sostanze;
  • assenza di misure di gestione dei rischi valide per ogni uso”.

E ancora, classificazioni non armonizzate, auto-classificazioni, e infine le informazioni per i consumatori: “le informazioni sulle sostanze estremamente preoccupanti contenute nei prodotti sono ancora insufficienti, in particolar modo per le sostanze importate nell’Ue. Le ditte sono tenute a informare l’Echa della presenza di tali sostanze nei prodotti, ma poche di loro hanno effettivamente agito in tal senso. Gli importatori, in particolare, devono assumersi le loro responsabilità e notificare l’Echa in merito agli effetti che i loro prodotti possono avere sui consumatori”.

Ai punti 3 e 4 Echa indica cosa deve cambiare e le fasi successive. Chiarire gli obblighi legali, copertura delle nano-forme, evitare le auto-classificazioni, incrementare gli obblighi per l’informazione dei cittadini, ottimizzare la relazione tra Reach e Clp. Le fasi successive avranno come momento cruciale la scadenza per la registrazione del 2018. Da lì si partirà per raccogliere altre sostanze candidate alla gestione dei rischi e per trovare alternative migliori.

Attualmente sul sito Echa le sostanze per le quali esistono informazioni sono 120.000; 31 su 168 sostanze preoccupanti inserite tra quelle soggette ad autorizzazione; 20 restrizioni, 54.000 i fascicoli per 14.000 sostanze; 10.000 le ditte che hanno registrato sostanze e notificato all’Echa.

Info: Reach e Clp il punto della situazione 

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