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La salute di genere in Toscana, rapporto Ars

FIRENZE – Segnalata da Epicentro Iss la pubblicazione della Ars Toscana, La salute di genere in Toscana, raccolta di contributi epidemiologici in ottica di genere e di dati sul ricorso ai servizi sanitari da parte delle donne.

Fino a pochi anni fa la medicina era studiata prevalentemente su casistiche i maggioranza del sesso maschile, senza tenere conto delle peculiarità biologico-ormonali e anatomiche proprie delle donne. L’attuale medicina di genere tende a limitare queste disuguaglianze di studio e a costruire una medicina che garantisca a tutti, donne e uomini, il miglior trattamento possibile.

All’interno del volume si evidenziano le differenze tra uomo e donna per natalità, aspettative di vita, problemi di salute i stili di vita, e ricorso ai servizi sanitari. I dati sono riferiti alla Toscana ma con frequenti confronti con la casistica nazionale.

L’aspettativa media di vita delle donne toscane, 85 anni, è maggiore di quella degli uomini che non supera gli 80 anni. A pari età però le donne risultano aver un peggiore stato di salute. In Toscana il 67% delle donne che hanno superato i 75 anni è portatrice di disabilità o di patologie gravi quali la demenza.

Per entrambi i sessi le malattie cardiovascolari e i tumori sono le due principali cause di morte ma con alcune differenze. Per gli uomini sono  più frequenti l’infarto del miocardio (il 63,5% dei ricoverati) lo scompenso cardiaco (50,8% uomini vs 49,2% donne), l’ictus cerebrale (51,6% vs 48,4%) e pressione arteriosa elevata.

Il tumore più diagnosticato tra le donne è il cancro alla mammella (29% dei tumori diagnosticati), tra gli uomini i tumori alla prostata (20%), al polmone (15%) e al colon retto (14%).

I malati di diabete sono principalmente uomini. Solo per le persone di età inferiore ai 45 anni la casistica tra uomini e donne è pressoché uguale. Le donne toscane soffrono di osteoporosi più degli uomini ( una donna su tre per un uomo su sette).

Le donne, più degli uomini, ricorrono al ricovero ospedaliero e ai servizi territoriali di salute mentale. Più frequenti i disturbi affettivi (forme depressive e maniacali, disturbo bipolare, distimia, ciclotimia ecc.) e idisturbi d’ansia e somatoformi (disturbo di panico, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbi della personalità ecc.). Le donne risultano essere maggiori utilizzatrici di antidepressivi, differenza che si accentua dai 45 anni in poi.

Più diagnosticato nelle donne è inoltre il disturbo alimentare (DCA) soprattutto nella fascia di età compresa tra i 12 ed i 30 anni. Negli studi condotti su popolazioni cliniche le ragazze rappresentano il 590-95% dei casi di anoressia nervosa, l’85-90% dei casi di bulimia nervosa e il 60-70% dei casi di Binge eating disorder (BED – disturbo da alimentazione incontrollata).

Significative differenze di genere infine si rilevano nell’ambito delle malattie professionali dove al primo posto per le donne sono le patologie muscolo-scheletriche e le malattie della pelle; per gli uomini le ipoacusie da rumore, le malattie, muscolo-scheletriche, le malattie della pelle e i mesoteliomi, l’asbestosi e la sindrome di Raynaud.

Per approfondire: La salute di genere in Toscana.

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