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Economia sommersa, dati ispezioni Guardia di Finanza primi sei mesi 2013

ROMA – Diffusi dalla Guardia di Finanza i risultati delle attività ispettive sull’economia sommersa condotte nei primi sei mesi del 2013. Evasione fiscale e contributiva, lavoro nero e frode nel mirino delle Fiamme Gialle.

4.933 gli evasori totali individuati, professionisti e imprenditori che non hanno presentato affatto dichiarazione dei redditi. Si tratta di soggetti a oggi totalmente sconosciuti all’Agenzia delle entrate, responsabili di 17,5 miliardi di evasione fiscale.

Situazione preoccupante anche per quanto riguarda la disciplina del lavoro: 19.250 i lavoratori irregolari emersi, di cui 9.252 completamente “in nero”. Sono 3.233 i datori di lavoro colpevoli di sfruttamento di manodopera irregolare, di cui 1.771 anche evasori totali.

Molteplici le frodi ai danni dello Stato, che vanno dall’evasione fiscale e contributiva, allo sfruttamento di immigrazione clandestina e di manodopera irregolare.

Nello specifico forme di caporalato e sfruttamento colpiscono generalmente immigrati e clandestini, lavoratori in stato di bisogno e ricattabili che accettano impieghi sottopagati, non tutelati e in condizioni di lavoro igieniche e sanitarie malsane e senza alcuna misura di protezione dai rischi.

Altre irregolarità rilevate riguardano rapporti di lavoro agricolo fittizi finalizzati a ottenere indebite prestazioni previdenziali e irregolarità nell’applicazione di forme contrattuali atipiche o flessibili, quali co.co.co., voucher lavoro e contratti di part time, non rispondenti alle reali prestazioni lavorative.

Le forme di illegalità sono state rilevate in tutto il territorio nazionale, senza distinzione tra Nord e Sud.

Info: lotta all’economia sommersa.

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