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Amianto, passi avanti della relazione UE, l’ILO e l’OMS

ROMA – Pubblicato nel Portale italiano del lavoro dignitoso dell’ILO, Organizzazione Internazionale del Lavoro, un articolo riguardante l’approvazione in Commissione EMPL, Occupazione e Affari sociali, del Parlamento europeo della relazione Minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all’amianto e prospettive di eliminazione di tutto l’amianto esistente. (Leggi anche: Amianto vietato Europa 2023 relazione).

L’amianto rappresenta a tutt’oggi un gravissimo rischio per la salute in Europa: sono 500mila le persone che potrebbero morire di malattie asbesto correlate nei prossimi 30 anni.

Il problema da fronteggiare ora è la bonifica e lo smaltimento in sicurezza di tonnellate della fibra killer e la relazione chiama con forza l’Unione Europea a intervenire per proteggere i lavoratori adottando una strategia integrata e condivisa con i sindacati e con le organizzazioni che rappresentano le vittime dell’amianto nei paesi dell’Unione.

Prima proposta avanzata nella relazione riguarda l’istituzione di un registro ufficiale di tutti gli edifici pubblici e privati a rischio, che possa archiviare schede dettagliate sulla quantità, ubicazione stato di conservazione dell’amianto.

Importante strumento per facilitare i lavori di bonifica sarà il legarli agli interventi di riqualificazione energetica degli edifici: la rimozione potrebbe avvenire in occasione dell’ammodernamento degli impianti termici con uno sgravio di costi materiali e in aggiunta la possibilità di usufruire anche di sistemi di incentivazione.

Questione molto delicata riguarda la tutela dei lavoratori impiegati nelle operazioni di bonifica. Per questa categoria di lavoratori la relazione prevede che sia attuata una rigorosa formazione e qualificazione professionale e che siano adottate tutte le misure possibili per garantire la massima riduzione del rischio e più alti livelli di sicurezza.
L’informazione in merito ai rischi correlati all’amianto dovranno raggiungere tutta la cittadinanza verso cui va fatto un ulteriore sforzo di comunicazione.

La relazione interviene anche in merito alle azioni da rivolgere verso i lavoratori colpiti da malattie asbesto correlate, e verso i loro familiari. Si ribadisce l’importanza di garantire il pieno riconoscimento e risarcimento del danno subito, facilitando la procedura per portare a termine la pratica. Il deputato relatore della relazione, Stephen Hughes, in merito propone la redazione di una carta europea dei diritti delle persone danneggiate e la costituzione di un Consiglio indipendente a cui sottoporre i casi a livello europeo uniformando quindi le procedure e garantendo a ogni cittadino europeo lo stesso trattamento.

La relazione infine si pronuncia sulla questione della messa al bando universale della fibra killer, su scala mondiale. Al proposito si chiede di esercitare pressioni sui paesi produttori affinché cessino l’estrazione e la commercializzazione dell’amianto. Si chiede di porre fine alle deroghe che consentono le importazioni di amianto crisotilo nel sistema europeo, e di vietare le esportazioni contenenti amianto ai paesi in via di sviluppo.

Nello specifico si chiede che sia immediatamente interrotta la prassi di inviare nei Paesi in via di sviluppo le navi da demolire perché contenenti amianto, lavoro affidato a un personale che non adotta alcuna misura di sicurezza, venendo a diretto contatto con la fibra tossica

Con questo ulteriore passo l’UE cerca di recuperare il forte ritardo con cui si è occupata del problema: sono passati circa 50 anni da quando la fibra è stata riconosciuta pericolosa, dall’emanazione della Direttiva europea 1999/77/CE che ne proibiva  il commercio e l’uso.

L’amianto rappresenta un problema sanitario a livello mondiale e anche l’ILO è intervenuto in materia, dapprima, nel 1986, adottando la Convenzione numero 162 e a seguire nel 2006 con una specifica risoluzione emanata con l’obiettivo di sottolineare i rischi cui sono esposti i lavoratori nelle operazioni di rimozione, bonifica e smaltimento.

In ultimo L’ILO ha collaborato con l’Organizzazione Mondiale della Salute stilando il documento Outline for the Development of National Programmes for Elimination of Asbestos-Related Diseasese che ha l’obiettivo di sostenere gli Stati nella programmazione di piani nazionali per l’eliminazione e la prevenzione delle malattie provocate dall’esposizione all’amianto come il cancro ai polmoni, il mesotelioma e l’asbestosi (fibrosi dei polmoni), così come placche pleuriche e ispessimento.

Grazie a questo programma ILO e l’OMS aiuteranno i singoli Paesi ad adattare il documento alle specifiche condizioni nazionali e locali e alle risorse disponibili, in termini anche di capacità di sensibilizzazione, organizzazione e sviluppo.

Inoltre i singoli Paesi, potranno ricevere orientamenti, consulenze di esperti e accesso a strumenti internazionali in materia di eliminazione delle malattie legate all’amianto, come le metodologie per la stima del carico di malattia attribuibile ad amianto, informazioni sui prodotti sostitutivi più sicuri e alternativi all’amianto, una panoramica delle migliori prassi nazionali a livello mondiale, materiale per la formazione e altro.

Per approfondire: UE un passo avanti nella lotta all’amianto.

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